Giornata della Terra 2021: ripariamo il nostro Pianeta

Oggi è la Giornata della Terra.
Quest’anno l’evento mondiale è dedicato al tema “Restore Our Earth” – “Ripariamo la nostra Terra”.
Non solo è necessario aiutare il nostro Pianeta, ma anche correggere i danni fatti fino ad oggi. Le scelte quotidiane di ognuno di noi sono sempre più orientate dalla consapevolezza di dover proteggere la natura, ma c’è ancora molto da fare: gli ecosistemi sono distrutti e le calamità aumentano esponenzialmente.
Chi mi conosce, sa che l’ambiente è sempre stato uno dei temi che mi sta più a cuore. Tra le priorità del Cantiere Ambiente c’è senza dubbio l’impegno di poter ridurre le emissioni, investire sul bene acqua, accelerare sulle energie rinnovabili (in Italia ancora spesso un tabù) e dar vita a un fondo per gli Enti Locali che fanno il bilancio di sostenibilità.
Oggi la priorità è mantenere le promesse fatte, solo così seguiranno azioni concrete: ognuno di noi faccia qualcosa per salvare il nostro Pianeta.

TAV: basta ritardi!

Sulla Tav chiediamo al governo un cambio di passo, in particolar modo sulla realizzazione della tratta italiana tra Torino e Bussoleno, la cui progettazione bloccata nel 2019 dal governo giallo-verde non è stata ancora completata.
E’ inammissibile vedere i cantieri italiani ostaggio dei teppisti e con notevoli ritardi, mentre i lavori nel tratto francese stanno procedendo a gran velocità. Non sono a rischio soltanto gli ulteriori 750 milioni di euro di cofinanziamenti annunciati dall’Unione Europea ma la capacità del paese di risollevarsi dalla pandemia.

2 aprile, Giornata Mondiale dell’Autismo

Il 2 aprile è la Giornata Mondiale dell’Autismo.
Vivere accanto alla disabilità è una sfida quotidiana e questo periodo di pandemia sta mettendo a dura prova bambini, ragazzi, adulti che devono convivere con l’autismo. Accanto a loro, ci sono le famiglie che lottano affinché i loro figli non vengano lasciati indietro.
Secondo i dati della FIA “la sindrome è cresciuta di 10 volte negli ultimi 40 anni”. Tante continuano ad essere le mancanze sui servizi: essere consapevoli è già un passo avanti, ma servono cambiamenti e nuovi progetti affinché nessuno di loro si senta abbandonato.

Sosteniamo anche le società dilettanti

L’ordine del giorno al Dl Coni da me firmato dispone di prevedere misure di reale sostegno per le centoventimila associazioni sportive dilettantistiche e società sportive dilettantistiche che sono in grande sofferenza.
Il decreto intende assicurare sotto il profilo formale e sostanziale la piena operatività del Coni, nonché la sua autonomia e indipendenza, in coerenza con la Carta olimpica, anche al fine di favorire l’ottimale partecipazione della delegazione italiana alla XXXII edizione dei Giochi olimpici di Tokyo, che inizieranno il 23 luglio 2021. La società Sport e salute è stata chiamata a istituire una gestione separata per il finanziamento degli organismi sportivi e a provvedere al riparto delle risorse finanziarie sulla base degli indirizzi generali adottati dal CONI in armonia con i principi dell’ordinamento sportivo internazionale. Si ha l’impressione di una attenzione molto limitata ai problemi del comparto sportivo, in particolare delle associazioni sportive dilettantistiche (ASD) e delle società sportive dilettantistiche (SSD) che dovranno uscire dalla crisi dovuta alla pandemia con le proprie sole forze ed eventualmente con aiuti e sostegni concordati a livello locale.

Necessarie risposte certe dal Governo

Con l’arrivo della Primavera si conclude una delle stagioni invernali sciistiche più disastrose della storia. Le restrizioni assunte per contrastare la pandemia hanno compromesso un comparto irrinunciabile del sistema economico ed occupazionale dei territori montani. L’allarme lanciato oggi dalle associazioni dei maestri di sci, che non hanno ancora ricevuto nessun ristoro, certifica la drammatica condizione di migliaia di famiglie rimaste senza reddito, senza dimenticare i mancati introiti degli impianti di risalita e dell’indotto. E’ necessario che il governo dia risposte certe all’intero settore inserendo nel prossimo decreto Sostegni risorse certe e immediatamente disponibili.

Serve un cambio di passo

Anche se le elezioni verranno posticipate l’unico elemento ad oggi certo è che Torino deve essere ricostruita dopo i disastri di questi ultimi cinque anni. Trovo sconcertante che il centrosinistra cittadino si sia dedicato in questi mesi ad un toto nomi lacerante e divisivo sulla figura del candidato sindaco, tralasciando il necessario tavolo programmatico che avrebbe dovuto delineare il futuro della città. Una città ricca di progetti e proposte che vengono dalla società civile, dal tessuto economico e produttivo e dai giovani: appelli e risorse che non riescono però a trovare interlocutori a causa di una classe politica autoreferenziale. Serve un cambio di passo, subito.

Stabiliamo una capienza per teatri e spettacoli dal vivo

Stabilire una capienza per teatri e spettacoli dal vivo per metà dei posti disponibili così da dare una certa possibilità di sopravvivenza alle strutture del settore”. Lo chiede Silvia Fregolent, deputata di Italia Viva, con un’interrogazione al ministro della Cultura.

“Al di là delle sensate rassicurazioni del ministro Franceschini, le regioni potrebbero decidere ulteriori restrizioni sul numero degl spettatori che sarebbero fatali per il teatro e lo spettacolo dal vivo, un settore già ad oggi duramente compromesso dalle limitazioni imposte dalla pandemia. Mi auguro che il governo sappia scongiurare questa possibilità, attraverso misure che possano garantire la sicurezza e insieme la tenuta economica e occupazionale del comparto. Queto risultato può essere raggiunto consentendo l’accesso a un numero di spettatori pari alla metà della capienza. Sono quasi 150 gli addetti del settore, senza considerare l’indotto. Le misure messe in campo per sostenere il reddito dei lavoratori sono state utili nel primo periodo ma non possono oggi essere sufficienti a garantire un tenore di vita dignitoso per i diretti interessati e per le loro famiglie”.

“Senza dimenticare che la corretta applicazione delle attuali norme ha prodotto fino ad oggi, ottimi risultati con un solo positivo registrato su 347.262 spettatori in 2.782 spettacoli

Accademia Medicina simbolo lotta a pandemie, degrado sede inaccettabile

“L’Accademia di Medicina di Torino è un ente storico prestigioso che ha svolto e svolge un ruolo fondamentale per la comunità scientifica nazionale. La situazione di degrado in cui versa da tempo la sua sede in via Po è inaccettabile. L’Accademia è una istituzione afferente al Ministero per i Beni e le Attività Culturali ed è quindi necessario che il Ministro Franceschini intervenga con efficacia e tempestività per risolvere questa situazione”: è quanto dichiara Silvia Fregolent, deputata di Italia Viva, che ha depositato oggi giovedì 3 settembre una interrogazione parlamentare sulla vicenda.

“Una recente inchiesta giornalistica ha infatti sottolineato le condizioni fatiscenti di alcuni locali dell’ente e lo stesso Presidente dell’Accademia di Medicina, Giancarlo Isaia, ha confermato che anche il tetto dell’edificio ha bisogno di interventi urgenti. Il progetto di ristrutturazione è già pronto ed approvato dalla Soprintendenza ma mancano i fondi per iniziare i lavori. Le risorse vanno trovate: l’Accademia di Medicina di Torino è stata inoltre più volte chiamata nella sua storia a fungere da ‘consulente’ per i temi sanitari e di salute pubblica dello Stato e questa funzione riveste oggi, proprio in relazione alla pandemia sanitaria, un ruolo simbolico significativo”: conclude Silvia Fregolent

Ritardi Tav rallentano sviluppo, occorre Piano shock

L’allarme della Corte dei Conti Ue sui ritardi della Tav ci ribadisce che temporeggiare sui risorse già stanziate per costruire infrastrutture moderne compatibili con la sostenibilità ambientale rallenta la crescita di un’intera nazione. Questo è successo purtroppo con la Torino – Lione a causa dei ritardi del precedente governo e questo potrebbe succedere con il ‘Piano shock’ di opere già finanziate per 196 miliardi di euro che ancora non decolla e che porterebbe all’Italia migliaia di posti di lavoro rilanciando economia, occupazione e sviluppo

Manca in Piemonte una strategia sanitaria efficace

I piemontesi hanno bocciato senza appello la giunta Cirio per come ha gestito la fase di emergenza della pandemia. Anche per la ripartenza rimangono forti criticità per intere categorie che non vengono considerate come i negozi di abbigliamento, i mercati e gli ambulanti. Manca soprattutto una nuova strategia in materia sanitaria capace di contrastare con efficacia nuovi possibile ondate di contagi: mi riferisco in particolare al mancato potenziamento delle cure domiciliari, ad oggi indispensabili per contenere l’epidemia. Italia Viva, nonostante l’atteggiamento fino ad oggi non collaborativo del governatore, è disposta a fare la sua parte per contribuire a rilanciare il Piemonte