Comunali: le primarie non sono lo strumento per resa dei conti interna al Pd, serve una nuova alleanza per rilanciare Torino
C’è ancora tempo per offrire a Torino una proposta che guardi al futuro e che sappia fare tesoro della sconfitta che subì il Centrosinistra nel 2016. Le primarie sono state convocate perché il Partito Democratico non è riuscito a regolare i conti al primo interno. Tant’è che, mentre l’accordo tra le forze di coalizione aveva escluso ogni accordo con chi ha governato la città in questi anni, ci sono dei candidati che sostengono che se vinceranno loro apriranno all’ipotesi di alleanza con i 5 Stelle. Solo mercoledì scorso lo stesso Boccia ha infatti affermato che “chi le vincerà avrà il mandato popolare per trattare con chiunque”. Sembra si voglia perdere. È per questo che rivolgiamo ancora una volta un appello ai corpi vitali di questa città e alle forze del Centrosinistra affinché si eviti di consegnare Torino agli opposti populismi e si costruisca un’alleanza capace di traghettarla verso il ruolo di capitale europea che le compete, anche attraverso le risorse e il Recovery Plan messi in campo dal Governo Draghi. I candidati che fino ad oggi si sono alternati nel mondo delle primarie non dicono come vogliono rilanciare l’aria metropolitana, che dignità vogliono dare alle circoscrizioni colpite da continui tagli, in che modo vogliono usare i soldi del Recovery Plan per rilanciare una Torino più sostenibile e che metta al centro i bisogno dei suoi cittadini? Nulla di tutto questo traspare nel dibattito politico di una città affranta e dove il civismo rischia di essere lasciato nelle mani del Centro Destra. Serve una persona all’altezza di questo compito.