Il mio intervento contro lo scellerato condono Di Maio

Giunta Appendino al capolinea

La giunta Appendino è arrivata al capolinea: con l’approvazione oggi della mozione in consiglio comunale di Torino, da parte del M5S, contro la Tav si è palesata una delle pagine più buie della città. Oggi non si sono scontrate due visioni sul futuro del territorio ma si è dato spazio, visibilità e dignità istituzionale ad un documento confusionario, approssimativo, dilettantesco e pieno di fake news, frutto dell’ideologia, dell’ignoranza e dell’incompetenza. E tutto questo nonostante gran parte della cittadinanza e della comunità locale, dai lavoratori agli imprenditori, si fosse apertamente schierata a favore della Torino – Lione. Con questi presupposti non ci sarà più nessuno che investirà su Torino, se un manipolo di dilettanti allo sbaraglio potrà disfare a proprio piacimento accordi già raggiunti, leggi già approvate e progetti già deliberati. Prima che sia troppo tardi la parola deve passare nuovamente agli elettori

Sospensione dei lavori della TAV: come voterà la Lega?

La mozione sulla sospensione dei lavori della Tav, presentata dal M5S di Torino e avallata dal sindaco è una scelta politica gravissima che potrebbe avere effetti devastanti per l’economia e l’occupazione di tutto il territorio. Se venisse infatti approvato un atto di indirizzo simile la città pagherebbe un prezzo altissimo in termini di fiducia e credibilità degli investitori e dell’opinione pubblica internazionale. Evidentemente la pressione dei numerosi procedimenti giudiziari sta togliendo lucidità al sindaco. Vedremo come si comporterà la Lega di fronte a questo spartiacque da cui dipende il futuro della città.

Buffagni inattendibile cerca solo di rimediare alla figuraccia

Se il Ministro Toninelli ha già pronto il dossier sui costi e benefici della Tav lo renda noto immediatamente. In caso contrario il sottosegretario Stefano Buffagni sta solo cercando un pò di visibilità per riscattare la figuraccia mondiale del M5S. D’altronde cosa possiamo aspettarci da un politico che fino a poche settimane fa chiamava la Lega un ‘sistema marcio che sta infettando le istituzioni’ mentre oggi è al governo grazie a Salvini. Ancora una volta il Movimento 5 Stelle sta danneggiando il Piemonte

TAV: i numeri (quelli veri)

Il no ideologico del M5S alla Tav ed alle infrastrutture è assurdo ma è sicuramente una motivazione già utilizzata e conosciuta rispetto alle recenti dichiarazioni false ed imbarazzanti di esponenti del governo, come il Sottosegretario di Stato del Ministero per gli affari regionali Stefano Buffagni, che ha sottolineato che la Torino Lione è inutile perchè il nostro partner commerciale è la Germania, e il Ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli che non ha capito la differenza tra tunnel del Brennero ed il Valico del Brennero.
Credo che l’onestà intellettuale dei cittadini e degli elettori di governo e maggioranza sia superiore a quella dimostrata dai loro eletti nelle istituzioni.
E’ per questo motivo che voglio ricordare come recenti studi hanno rimarcato come l’Alta Velocità Torino-Lione avrà un impatto totale da 9 miliardi di euro e 52.000 assunzioni nei prossimi 11 anni sul sistema paese.
Le proiezioni sulla realizzazione dell’opera parlano infatti di un valore aggiunto totale di 10,6 miliardi: 3,6 in termini diretti (cantiere), 3,7 in modo indiretto (imprese e fornitori che vengono attivati), 3,2 indotti (redditi, occupazione, fatturato). Non solo 52.000 assunzioni: sugli 11 anni saranno necessari 125.000 lavoratori a tempo pieno di cui il 73 per cento in settori diversi dalle costruzioni (agricoltura, industria, commercio, trasporti, turismo, servizi alle imprese, servizi)”.
La spesa di investimento effettivamente sostenuta dall’Italia tra il 2020 e il 2027 si somma ai circa 350 milioni di euro l’anno e genererà, in termini diretti, indiretti e indotti, un aumento del Pil nazionale annuo pari a 1,3 miliardi. Alla luce di tali dati, secondo il dossier, il margine creato dall’investimento sostenuto dall’Italia, pari alla differenza tra i due ultimi valori, è di 970 milioni di euro annui e potrebbe essere impegnato in altre opere pubbliche senza impatti sui conti pubblici.
Per quanto riguarda gli scambi commerciali è poi necessario avere presente che l’Italia ha una economia basata per oltre il 30 per cento sulle esportazioni: in Europa e nel mondo.
Se consideriamo il nostro continente gli scambi non sono soltanto verso la Germania (dove è destinato circa il 12 per cento del totale) ma anche verso Francia e Spagna e Portogallo (che insieme rappresentano quasi il 18 per cento del volume d’affari complessivo), tre nazioni che saranno collegate, assieme ad altre, con l’alta velocità ferroviaria.
E’ stato inoltre appurato che già oggi il gap infrastrutturale nel trasporto delle merci dell’Italia rispetto ai principali concorrenti europei, ci costa circa 70 miliardi di euro di export perduto.
La Tav è necessaria, sono i numeri (quelli veri) a certificarlo.

Il Governo fa scommessa al buio con i soldi degli italiani

Il ministro Tria ha chiarito che la manovra è scritta sull’acqua  Non ha fornito un elemento che possa suffragare i fantasiosi numeri di crescita e di possibile calo del debito. Tutto ha il sapore della scommessa. La speranza tiene il posto di una valutazione concreta di ciò che serve all’economia reale del paese.  Quando lo capiscono riconfermano  le misure dei governi del Pd altrimenti si va avanti per misure demagogiche, confuse  mance elettorali  che dilapidano i soldi. Si fa debito ma senza creare crescita e occupazione.  Sembra di  assistere ai riti propiziatori prima dell’ estrazione dei numeri  del lotto piuttosto che alla presentazione di dati con un fondamento di logica e professionalità. Quella del Governo è una scommessa al buio  fatta con i soldi degli italiani

Appendino scarica sue incapacità su altri

Arrivata a metà mandato la sindaca Appendino, per coprire la sua incapacità, continua a dare colpe alla giunta precedente. Semplicemente è patetico. D’altra parte anche la recente disfatta olimpica subita è la prova provata che sa solo scaricare le colpe sugli altri. La mancata partecipazione di Torino ai Giochi a chi la vuole imputare? Le diamo un indizio: fa pessimamente la sindaca di Torino”

Governo assente su crisi Hag, solidarietà ai dipendenti in sciopero

Il governo si attivi seriamente per evitare la chiusura dello stabilimento di caffè di Anzedeno (Torino) ed il licenziamento collettivo di tutti i 57 dipendenti. Evidentemente le norme del Decreto Dignità, i tweet e gli slogan del governo e della maggioranza non hanno impedito all’azienda Jde di annunciare lo spostamento di una industria storica del nostro territorio all’estero. Si tratta di uno stabilimento, tra l’altro, dove la produzione è a pieno regime e che non ha mai registrato segnali di crisi. Piena solidarietà va ai dipendenti che oggi stano manifestando per il ritiro della procedura di licenziamento ed il mantenimento dell’attività.

Olimpiadi: Appendino, scaricata da governo e M5S, si dimetta

Appendino sulla candidatura di Torino alle Olimpiadi invernali del 2026 è stata scaricata dal governo e dal vicepremier Di Maio. Paga l’incertezza di un progetto che il M5S locale ha sempre contrastato e non è mai riuscita a fare squadra con Cortina e Milano. Con la sua incapacità sta portando una delle metropoli più importanti d’Italia nel baratro. Ogni promessa elettorale è stata un clamoroso flop. Ne prenda atto e si dimetta

Buoni pasto: a Torino migliaia di imprese di ristorazione in crisi, ma dal governo nessuna risposta

Un milione di lavoratori senza buoni pasto, decine di migliaia di imprese di ristorazione da rimborsare e licenziamenti: sono questi i numeri drammatici della crisi di Qui!Group l’azienda in fallimento che fornisce i ticket di numerose pubbliche amministrazioni in cinque regioni. Si tratta di una situazione insostenibile su cui il governo non è ancora intervenuto e su cui è necessario prendere provvedimenti urgenti ed efficaci. Sul tema ho presentato un’interrogazione.
Il governo deve fornire rassicurazioni e certezze ai dipendenti pubblici ed alle aziende della filiera coinvolte che, in molti casi, si sono esposte ed indebitate per decine di migliaia di euro e rischiano seriamente di avere gravi ripercussioni sulla continuità produttiva e sui livelli occupazionali. Si tratta di un problema diffuso che solo a Torino coinvolge almeno duemila realtà imprenditoriali, spesso di piccole e medie dimensione, per importi che variano dai 20mila agli 80mila euro.
E’ altrettanto necessario controllare in maniera incisiva l’attività e la correttezza delle aziende distributrici di buoni pasto per prevenire e contrastare tempestivamente ogni elemento di crisi.