Salvini leone contro i profughi, ma vile per le grandi opere

Stupisce il doppio atteggiamento di Matteo Salvini: se sui diritti umanitari fa la voce grossa e minaccia la crisi per evitare che l’Italia possa ospitare 10 profughi, sulla realizzazione della Tav, che rappresenta un tema che la Lega ha sempre sostenuto, non è riuscito in questi mesi di governo ad esprimere un parere univoco sull’opera. Il Ministro dell’Interno è un degno esponente di questo governo dell’ambiguità e del fallimento

Manovra: distrugge le start up italiane e favorisce le multinazionali hi-tech

La legge di Bilancio approvata penalizza le start up ed i giovani imprenditori. Ancora una volta M5S e Lega dicono una cosa e ne fanno un’altra. La manovra incentiva infatti, con notevoli sgravi fiscali, le grandi società (e quindi spesso i fondi internazionali) ad acquisire le imprese innovative italiane, ma al tempo stesso scoraggia i giovani professionisti a perseguire i propri progetti, inserendo un comma che vieta di usufruire della flat tax a chi detiene quote in una Srl (la forma societaria utilizzata per costituire le start up). Il governo e la maggioranza hanno inoltre avuto il coraggio di bocciare un mio ordine del giorno che avrebbe potuto, in sintesi, permettere ai giovani professionisti di dismettere le quote nelle start up innovative italiane impedendone di fatto la svendita alle multinazionali estere.

Appendino rinuncia a 30 milioni per ordine di Castelli

Ancora una volta Appendino sui rimborsi Ici – Imu dice falsità. Con i precedenti governi ha sempre rifiutato ogni confronto e mediazione chiedendo il totale rimborso di 61 milioni di euro nonostante le sentenze del Tar e del Consiglio di Stato che, pur riconoscendo tale diritto, non avevano definito né l’ammontare né le modalità di restituzione. Oggi invece annuncia che Torino riceverà 31 milioni di euro ammettendo quindi di aver rinunciato a 30 milioni di euro su indicazione del Sottosegretario al Ministero dell’Economia, Laura Castelli.

Di Maio è mister Spread, arricchisce chi specula sull’Italia

Di Maio fa retromarcia anche sull’eco tassa usando come scusa il fatto che ‘hanno sbagliato i conti’ . Ormai il vice premier cambia idea su tutto non rendendosi conto che le sue dichiarazioni stanno creando danni irreparabili all’economia nazionale, incoraggiando le imprese ad abbandonare il nostro paese. La leggerezza, l’incompetenza con cui riveste il proprio ruolo stanno solo aiutando gli investitori ad arricchirsi speculando sull’Italia

Il mio intervento sul decreto fiscale

Nel decreto Fiscale ci sono misure dannose per l’Italia. Aumentano le tasse (quando noi le abbiamo abbassate, come loro stessi ammettono) e inseriscono condoni e regali ai furbetti. Il governo dichiara guerra ai cittadini onesti insomma.

Il mio intervento sulla legge di bilancio

Il mio intervento sulla legge di bilancio. Una legge senza sviluppo per le imprese, senza diminuzione delle tasse. Una legge in cui non ci sono i lavoratori, non ci sono i risparmiatori delle banche, non ci sono gli investimenti, non ci sono i giovani, nè le famiglie, nè i disabili.

Tav: Torino e Piemonte saranno al centro dell’Europa

Con la Tav Torino ed il Piemonte saranno al centro dell’Europa: si tratta di una infrastruttura che renderà i nostri territori un nodo strategico di transito di passeggeri e merci capace di produrre ed attrarre ricchezza, sviluppo ed occupazione. Dire di no all’opera significherebbe marginalizzare milioni di cittadini, migliaia di imprese e posti di lavoro. La maggioranza della società civile, delle associazioni produttive e dei lavoratori è a favore dell’Alta Velocità ed il governo non avrà il coraggio di bloccarne la realizzazione. Sono convinta per questo che alla fine l’opera si farà, anche grazie all’Unione europea che ha concesso all’Italia altri 795 milioni di euro di finanziamenti per completare i lavori

Salvini faccia rispettare la legge e impedisca utilizzo fascia tricolore a manifestazione 8 dicembre

Il Ministro Salvini faccia rispettare la legge e impedisca al vicesindaco M5S di Torino, Guido Montanari, di sfilare alla manifestazione No Tav con la fascia tricolore il prossimo 8 dicembre”. La condotta imparziale del sindaco nelle manifestazioni è disciplinata anche dalla Costituzione mentre le sue prerogative sono riportate nel Decreto Legislativo n. 267 del 2000, ed in nessun caso il primo cittadino, o chi lo rappresenta, può permettersi di sfilare a cortei non istituzionali. Con la circolare numero 5 del 4 novembre 1998 il Ministero dell’Interno ha indicato inoltre come usare la fascia tricolore. Tale documento specifica, tra l’altro, che la fascia ‘rappresenta la comunità locale’, ‘si caratterizza per il suo valore altamente simbolico’, ed è ‘legata principalmente alla natura delle funzioni sindacali, di capo dell’amministrazione comunale e di ufficiale di governo.

Toninelli simbolo di un governo incapace, d’accordo solo per spartirsi poltrone

Danilo Toninelli, che dice oggi di essere imparziale sulla Tav, dopo aver ripetuto in mille occasioni falsità e inesattezze sulla Torino – Lione arrivando addirittura a nominare un esponente contrario all’Alta Velocità per redarre il dossier costi – benefici, è il simbolo di questo governo e della sua maggioranza. L’attuale Ministro delle Infrastrutture è infatti un rappresentante emblematico di un manipolo di incoscienti, incompetenti, dilettanti, incapaci di rispettare persino le istituzioni che rappresentano, che stanno portando l’Italia al declino, ma che trovano sempre una sintesi quando si tratta di spartire le poltrone: ultima in ordine di tempo quelle di Anas e Consob.

Appendino non ha mai dialogato con i cittadini

In questi anni da sindaco Chiara Appendino si è sempre rifiutata di incontrare chi metteva in discussione le sue scelte: dai rappresentanti delle circoscrizioni per i tagli di bilancio, ai comitati di quartiere per il degrado pubblico e l’aumento delle tasse. Sotto la sua amministrazione, rispetto alla Tav, il Comune di Torino è prima uscito dall’Osservatorio sull’Alta Velocità per poi approvare una mozione contraria alla Torino Lione, alimentando peraltro un clima di scontro e di contrapposizione con le categorie produttive e sindacali. La priorità di Chiara Appendino è stata quella di anteporre il bene comune della città alle richieste dell’elettorato del M5S. Ma ha fallito anche in questo. Oggi, scaricata dal governo e dai cittadini, paga la sua arroganza e la sua incapacità: le cui colpe stanno però ricadendo sulla comunità. Dia una chance a Torino e si dimetta.