Ddl Capitali: ci asteniamo, testo non favorisce trasparenza e non ridà fiducia ai cittadini

Questo disegno di legge riprende il libro verde sul risparmio del governo Draghi e dovrebbe stimolare l’ingresso in Borsa delle imprese. C’erano grandi aspettative, tanto che le principali società di capitali avevano presentato un decalogo di interventi. Ma la gran parte dei 10 punti è stata disattesa. Ci asterremo, come fatto in prima lettura e anche alla Camera, perché ci sono elementi positivi, ma il testo è stato peggiorato, soprattutto per quanto riguarda la trasparenza e la fiducia che i consumatori avrebbero dovuto ritrovare per investire. Siamo, in particolare, contrari agli articoli sulle votazioni nei consigli di amministrazione, un pasticcio che forse serve a tutelare qualche specifico gruppo, e sulle banche popolari. C’è il rischio che il fulcro della riforma del 2015 del governo Renzi, che trasformava le popolari in società per azioni, venga disatteso, quando ormai finalmente tutte si sono adeguate, unendosi. Non potremo quindi votare positivamente.

Piemonte: a PD, serve onestà intellettuale, noi per riformismo

Invito il segretario piemontese del PD all’onestà intellettuale. Domenico Rossi ha scelto di portare il Pd regionale verso un accordo con 5Stelle, e rispetto la sua scelta. Non se ne vergogni, ma soprattutto lo rivendichi senza giustificare la decisione con una presunta mancata partecipazione di Italia Viva a iniziative unitarie. Quando siamo stati invitati, come alla festa dell’unità (evento saltato per la tragedia di Caselle) abbiamo detto di sì. Da allora sono arrivati solo inviti non praticabili per chi lavora seriamente in Parlamento. Di certo non abbiamo smesso di far politica solo perché il Pd non ci invita, le iniziative che stiamo mettendo in campo in tutto il Piemonte e l’interesse degli elettori lo dimostrano. Noi continuiamo ad essere disponibili al dialogo e, in Piemonte come in tutta Italia, continuiamo a lavorare per un fronte riformista, europeista e lontano dai populismi di destra e di sinistra.

Ex Ilva: Pagare tutti quelli che hanno lavorato per acciaieria

Il ministro assicura che sull’ex Ilva andrà tutto bene. Questo è positivo perché i lavoratori dell’indotto hanno bisogno di rassicurazioni. Ma se andasse tutto bene non servirebbe un commissario. Tutti quelli che hanno lavorato per l’ex Ilva devono essere pagati, dal primo all’ultimo. Il governo afferma, “facciamo tutto per rimettere a posto l’azienda e poi la diamo in mano a un privato”. Ma qual è la strategia industriale che dovrebbe esserci dietro? Da quello che il ministro Urso dice non emerge. Per rilanciare l’indotto e l’acciaio in Italia ci vuole una politica industriale. Sarà aperto un bando? E con quali garanzie? Non si riesce a capire quale sia la linea.

Taxi: riforma Urso funziona? Lo dica a Santanchè

La sensazione è che la prima risposta del ministro sia di intervenire, salvo poi fare marcia indietro: lo abbiamo visto con i biglietti aerei, con le accise sul gasolio, con Stellantis, con i taxi. Se, come dice il ministro Urso, la sua riforma è così efficace, forse qualcuno dovrebbe avvertire la ministra Santanchè, che nei giorni scorsi ha fatto un bellissimo post di denuncia dei disservizi dei taxi a Roma. Come se non facesse parte di questo governo.

Milleproroghe: follia taglio rimborsi per agricoltori

Con il ministro Lollobrigida il mondo agricolo non è protetto. Ci sono state correzioni in questo Milleproroghe, ma perché l’Irpef agricola non è tornata alle dimensioni originarie? Perché si ridimensionano i rimborsi sulle assicurazioni al 40%, dal 70 che c’era prima? Ridurli è una follia senza senso. Prima si dice che, siccome lo stato non riesce più a risarcire per le grandi tragedie legate ai cambiamenti climatici e quindi servono le assicurazioni, e poi si tolgono i rimborsi al mondo agricolo, che è quello più esposto? Il governo poi si è dimenticato del rinvio della messa a gara dell’idroelettrico: con i nostri emendamenti abbiamo chiesto di prendere tempo per le gare in attesa del DPCM sulla golden power che la presidenza del consiglio si era impegnata a realizzare, impegno per ora disatteso. Siamo contrari a questo decreto per i suoi contenuti e per tutto quello manca, perché non si capisce quale sia la bussola economica di questo governo. Finora la maggioranza ha vissuto del Pnrr portato avanti da Draghi, ma non ha una idea chiara di dove vuole andare.

Ministero del Lavoro faccia luce su tragedia Firenze

Le nostre leggi sono tra le più severe d’Europa eppure in Italia si continua a morire sui luoghi di lavoro. Ora è il tempo di stringersi attorno alle famiglie delle vittime e ai sopravvissuti di questa incredibile tragedia. Ma chiediamo alla ministra Calderone di fare luce su quello che è accaduto ancora una volta in un luogo di lavoro.

Salario minimo rischia di indebolire i contratti collettivi

Il salario minimo di 9 euro lordi, che netti diventano 6,50 euro, molto meno di quanto prevedono i contratti collettivi, anziché favorire la minoranza di lavoratori sfruttati, danneggerebbe la maggioranza di dipendenti che gode di contratti migliori. Il rischio è che questo intervento legislativo preveda un peggioramento. Noi abbiamo presentato una proposta di legge, mutuata da quella della Cisl, perché i dipendenti partecipino agli utili dell’impresa. Pensiamo che un maggiore coinvolgimento dei lavoratori all’azienda, anche nella divisione degli utili, crei un rapporto di leale collaborazione per il bene dell’impresa. Non è indebolendo la contrattazione collettiva che si risolve la situazione.

Evento “Le prospettive dei mercati energetici ed il ruolo delle utility”

Stiamo regalando il settore automotive alla Cina. Ho grandi riserve sul fanatismo di alcune scelte in Ue. Bisognerà puntare sempre più su un mix energetico maturo, è follia che in Italia non ci sia una produzione nucleare. Le rinnovabili andranno avanti, mi auguro che l’Europa non riveda in negativo le sue idee tornando indietro, ma si portino avanti le scelte dando più spazio e tempo ai Paesi.
Sono anche molto preoccupata riguardo la gestione degli impianti idrici esistenti, come verranno fatte le gare, abbiamo già condotto una battaglia su questo settore durante il Governo Draghi ottenendo un Dpcm sul Golden Power, che però non è ancora stato scritto. Abbiamo presentato gli emendamenti per la proroga delle gare perché è una follia aver messo a gara il nostro idroelettrico, perché metti a gara acqua ed energia insieme in un mondo in cui si va verso la siccità. L’acqua nasce in montagna ma è del mondo, abbiamo avuto la possibilità di creare bacini, gestiamola in maniera efficiente, ma smantellare l’intero sistema è una situazione allucinante. Francesi e spagnoli hanno prorogato le concessioni, mentre noi le abbiamo messe a gara. Mi auguro almeno che venga scritto il DPCM Golden Power.
Ne ho parlato all’evento “Le prospettive dei mercati energetici ed il ruolo delle utility”, organizzato da Utilitalia.

Grigiore su traffico influenze per colpire avversari

Ho proposto una legge sulle lobby perché molti che lavorano correttamente rischiano di essere incriminati a causa dell’incertezza normativa. Per questo serve una legge di trasparenza. L’attuale normativa del traffico di influenze serve a mantenere un limbo, un grigiore. Sia mai che in quel grigiore si possa conservare un certo potere di colpire, in un momento preciso, un avversario politico.

Ddl Nordio: inversione di rotta è buon inizio

Per troppo tempo la politica ha deciso di non decidere. È necessario che la politica torni ai propri compiti e non faccia colmare i deficit alla magistratura, come accaduto troppo spesso. Finalmente oggi, dopo un anno e mezzo in cui il governo non ha fatto altro che aggiungere reati e pene, c’è un’inversione di rotta, ci auguriamo sia solo l’inizio. Spiace però vedere il Partito democratico dimenticarsi dei suoi amministratori, che hanno chiesto tutti di abolire il reato di abuso d’ufficio. E lo hanno fatto perché l’80% di chi è stato indagato è stato poi prosciolto, purtroppo restando impigliato nella gogna mediatica, che resta in eterno.