Record di lotta all’evasione

La miglior risposta alle critiche faziose che abbiamo sentito in questi mesi sono i fatti, e il dato che nel 2016 abbiamo avuto il record di 19 miliardi recuperati nella lotta all’evasione è un fatto storico. Governo e Partito democratico sono impegnati in una vera e propria rivoluzione del rapporto tra Stato e contribuente, basata sulla semplicità, la trasparenza, l’impegno ad una continua riduzione dell’imposizione fiscale e a perseguire con determinazione gli evasori. Questi dati ci danno ragione e confidiamo in risultati sempre migliori

Il semestre nero della Giunta Appendino

A Torino manca un governo capace di promuovere crescita sociale, sviluppo economico e qualità della vita. La Giunta Appendino ha vissuto fino ad oggi di rendita grazie alla programmazione ed alle scelte lungimiranti delle amministrazioni precedenti ed alla professionalità di una ‘macchina’ comunale impeccabile ed efficiente.

Non a caso la stampa nazionale, che all’inizio aveva indicato Chiara Appendino come il sindaco più amato del paese, ha parlato apertamente di ‘semestre nero’ della Giunta a 5 Stelle. Abbiamo realizzato un dossier con tutti i passi falsi commessi dalla sindaca, per focalizzare l’attenzione su una serie di scelte inopportune, sbagliate e penalizzanti per i cittadini di Torino.

La Giunta Appendino sta svendendo il patrimonio pubblico: acqua, immobili di pregio e concessioni edilizie per nuovi supermercati sono stati utilizzati come bancomat per fare cassa. Inoltre: tagliati i finanziamenti, licenziati i dipendenti e ridotti i servizi ai cittadini. Solo per citare alcuni casi, c’è il mancato finanziamento di 5,4 milioni di euro al Consorzio per il Sistema informativo del Piemonte (Csi), la mancata assunzione di personale al Gruppo torinese trasporti (Gtt), il caos del ‘panino libero’ che ha portato una riduzione di introiti di 3 milioni di euro ed il rischio di esuberi per le società appaltatrici del servizio mensa, la decisione di pagare con i voucher i giovani collaboratori di alcuni uffici comunali.

La nuova amministrazione si è poi contraddistinta per un ‘governo del no’: no ideologico alla Tav, no alla Metro 2, no al sottopasso di Corso Grosseto e stop al Polo tecnologico e scientifico. Tutte opere che rischiano di far perdere milioni di euro alla comunità e che sono indispensabili per riqualificale la città e promuovere una mobilità alternativa efficiente.

Torino in questi mesi ha dovuto rinunciare a molti grandi eventi che avevano garantito prestigio internazionale, migliaia di presenze e milioni di euro di introiti: dal Salone del Libro, alla mostra di Manet; da Cioccolatò al flop totale di Natale coi Fiocchi.

Purtroppo l’elenco non finisce qui  le periferie sono state completamente abbandonate a se stesse: la giunta ha tagliato del 25 per cento le risorse a disposizione delle circoscrizioni; cresce il degrado sociale: dalle Palazzine Ex Moi ancora in attesa del censimento ai campi rom illegali. Del resto le uniche risorse per la riqualificazione delle periferie, pari a 18 milioni, sono state stanziate dal governo nazionale.

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I pendolari non sono un bancomat

I pendolari non sono un bancomat da spremere ma un’utenza fidelizzata che deve essere tutelata. Sui rincari decisi da Trenitalia per gli abbonamenti della tratta ad alta velocità Torino – Milano ho presentato oggi una interrogazione ai Ministri Delrio e Padoan. E’ inammissibile che in poco più di un anno e mezzo, dal giugno 2015 ad oggi, gli abbonamenti siano passati da 295 a 459 euro. L’aumento incontrollato dei prezzi non sono è stato però seguito da una maggiore attenzione nei confronto dei diritti dei passeggeri dal momento che la stessa Autorità di Regolamentazione dei Trasporti ha dovuto approvare un documento con misure minime di garanzia verso i pendolari sottoposti al ‘libero mercato’. Sicuramente l’Autorità non può imporre lo stop agli aumenti ma lo Stato, che detiene il 100 per cento del Gruppo Ferrovie e quindi di Trenitalia, deve intervenire per risolvere la situazione

TAV: la ratifica del trattato vale il 2% del Pil del Piemonte

Con l’approvazione dell’accordo italo-francese potranno finalmente iniziare i lavori del nuovo tunnel ferroviario. Si tratta di un’opera strategica fondamentale per tutto il nostro paese, il cui tracciato è stato concertato con le comunità territoriali e che porterà enormi benefici in termini economici, occupazionali ed ambientali. Nel 2017 si apriranno i nuovi cantieri che vedranno occupati oltre 4000 lavoratori solo nel territorio italiano e senza considerare l’indotto. L’impatto sulla qualità dell’aria e dell’ambiente è poi impressionante dal momento che la nuova opera eliminerà dalle strade circa 1,3 milioni di Tir l’anno. Non voglio nemmeno soffermarmi troppo sulla patetica lettera con cui il sindaco di Torino, in compagnia del suo folkloristico collega di Napoli, ha chiesto ai deputati di bloccare la ratifica dell’accordo. I cittadini ormai stanno iniziando a capire che i M5S, continuando a proporre una palese ignoranza istituzionale fatta di proposte assurde e populiste, sono di fatto incompatibili con una cultura di governo seria e responsabile. Soprattutto quando sono in gioco per Torino ed il Piemonte, milioni di euro per le opere di compensazione ed il 2 per cento del Pil regionale.

In tre mesi le pazzine Ex-Moi verranno liberate

In tre mesi l’occupazione degli edifici Ex Moi sarà conclusa: il Ministero dell’Interno ed il Prefetto di Torino hanno rassicurato sulla volontà di risolvere la situazione ed ha messo a disposizione le risorse, anche finanziarie, per evacuare le palazzine. Al contrario di quanto confusamente affermato dal sindaco Appendino, che in queste settimane ha cercato solo di prendere tempo con dichiarazioni spesso in contraddizione tra loro, le palazzine saranno evacuate senza costi per la città di Torino ed in unico giorno, al termine del lungo ed approfondito lavoro di censimento. Successivamente i migranti in regola saranno destinati ad altri alloggi e l’intero quartiere restituito alla città. L’incontro con il Prefetto, che ringrazio per la sensibilità dimostrata sulla vicenda Ex- Moi soprattutto rispetto agli ultimi gravissimi episodi e con cui concordo pienamente rispetto al timing per lo stop all’occupazione, è stata anche l’occasione per fare il punto su un’altra problematica che riguarda il nostro territorio: quella dei No-Tav. Quando nei prossimi giorni il Parlamento approverà la legge per l’avvio definitivo dei lavori del tunnel con la Francia saranno possibili nuovi atti intimidatori e terroristici. E’ quindi necessario monitorare con la massima attenzione i cantieri.

Annullamento ParaRowing danno di immagine ed economico gravissimo

La vicenda delle alghe sul Po evidenzia purtroppo tutta l’inaffidabilità della Giunta Appendino: prima si sottovaluta il problema augurandosi che si risolva da solo, poi si interviene in maniera dilettantistica esclusivamente per fare notizia peggiorando però la situazione, solo alla fine si richiede l’intervento degli esperti (vedi Regione ed enti preposti) sperando che non sia troppo tardi. Il risultato di questo pasticcio è l’annullamento della ParaRowing, la regata internazionale per atleti disabili fisici: una manifestazione che per la prima volta non potrà essere disputata per evidenti problemi di sicurezza e che fa fare a Torino una figuraccia di livello mondiale e che prevedeva anche la presenza di equipaggi paraolimpici. Speriamo che gli ultimi interventi programmati riescano almeno ad assicurare le manifestazioni successive. Torino, oltre alla credibilità, rischia di perdere eventi sportivi di primo piano e milioni di euro di indotto.

Corso Grosseto: il governo intervenga per sbloccare l’opera, la città rischia di perdere 160 milioni di euro

Ho chiesto ufficialmente al governo ed al Ministro Delrio di intervenire, per quanto di loro competenza, per evitare che la Giunta Appendino possa bloccare la realizzazione del sottopasso di via Grosseto. Fermare l’opera sarebbe da irresponsabili. Non è soltanto in gioco una infrastruttura irrinunciabile per l’intera città Metropolitana che porterà benefici alla viabilità, promuovendo il trasporto pubblico su rotaia, riducendo le emissioni di gas nocivi e riqualificando un intero quartiere. Se il sottopasso non verrà realizzato secondo tempistiche e progettualità ben definite i torinesi rischieranno infatti di perdere, tra fondi ex-Fas già stanziati, revisioni progettuali e penali alle società appaltatrici, oltre 160 milioni di euro.
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Ativa la smetta con i ricatti e mantenga gli abbonamenti vigenti per la tangenziale di Torino

Ativa la smetta con i ricatti e mantenga gli abbonamenti vigenti per la tangenziale di Torino. A riguardo oggi ho depositato una interrogazione parlamentare: la società concessionaria del tratto autostradale ha infatti minacciato nelle scorse settimane l’intenzione di eliminare le attuali agevolazioni per i residenti della Città Metropolitana.

Il Dicastero delle Infrastrutture e dei Trasporti, in attesa di predisporre il bando di gara previsto dalla legge, ha concesso ad Ativa una proroga della concessione per 18 mesi: è inammissibile che l’azienda usi questo tempo per arricchirsi alle spalle degli oltre 30mila cittadini che usano quotidianamente la tangenziale per problemi di studio o lavoro. Con l’interrogazione chiedo al Ministro Graziano Delrio di vigilare, per quanto di sua competenza, sulle scelte della società concessionaria.

Dati Istat confermano una tendenza strutturale al riassorbimento della disoccupazione

Istat3108I dati sul lavoro diffusi oggi dall’Istat confermano una tendenza strutturale del mercato italiano al riassorbimento della disoccupazione provocata dalla crisi. Pur in un contesto in cui si registrano alcune oscillazioni di natura fisiologica, i dati di luglio ribadiscono la tendenza di fondo espansiva gia’ emersa nei mesi precedenti. Se considerato in un arco di tempo piu’ ampio rispetto a quello immediato del mese, il mercato del lavoro evidenzia in modo inequivocabile una dinamica positiva. Cosi’, gli occupati aumentano sia su base trimestrale (+157mila) che su quella annua (+266mila). In modo analogo, i dati sulla disoccupazione, a luglio scesa ulteriormente all’11,4%, indicano una diminuzione annua dei disoccupati di 44mila unita’. E altrettanto si puo’ dire per gli inattivi, che scendono anch’essi sia su base trimestrale (-185mila) che annuale (-407mila).

Le flessioni settoriali verificatesi a luglio non possono, dunque, essere ritenute contradditorie rispetto a una tendenza strutturale al riassorbimento della disoccupazione, una dinamica rivelata in modo particolare dal dato annuale sui lavoratori over 50, i piu’ colpiti dalla crisi, che beneficiano del maggiore aumento occupazionale: +5,4%, ovvero 402mila lavoratori. E anche le statistiche sui giovani devono essere interpretate non come un aumento dei disoccupati ma come lavoratori che, in un contesto di maggiori speranze, abbandonano lo stato di inattivita’ e si rimettono a cercare lavoro. D’altronde, la correzione al rialzo da parte dell’Istat del dato di giugno fa si’ che gli occupati siano 22 milioni e 828mila. Vale a dire +585mila in piu’ rispetto al febbraio del 2014, mese di insediamento del governo Renzi. Il lavoro che rimane da fare per tornare ai livelli occupazionali pre-crisi e’ molto ma la cura adottata del governo contro la disoccupazione, senza dubbio, funziona.

Rendita per infortunio sul lavoro o malattia professionale erogata dall’INAIL

Interrogazione:

  • Al Ministro dell’economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:
    la rendita erogata dall’INAIL ad infortunati sul lavoro e vittime di malattie professionali è attualmente esente da imposizione fiscale in forza di un orientamento amministrativo e giurisprudenziale consolidato che ne ha evidenziato la natura risarcitoria;

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