L’elezione del Presidente della Repubblica
Mi è sempre piaciuta l’ immagine dell’ araba fenice che rinasce dalle proprie ceneri. L’ ho trovata di ispirazione in molte occasioni della mia vita, quindi perdonatemi se ridurrò in cenere la settimana passata, sperando sia l’ ultima tappa prima della rinascita.
L’ elezione del Presidente della Repubblica doveva essere una festa, e si è trasformata in un disastro. Aspettavo con molta emozione il momento in cui avrei potuto votarlo, ma ho dovuto scontrarmi con quello che è successo. Ho sempre difeso il PD, per questo oggi mi sento legittimata a criticare costruttivamente la serie di errori che ci hanno portato in questa situazione.
Il primo a mio parere è stata l’ esclusione di Renzi come grande elettore. Il secondo, l’ improvvisata candidatura di Marini. I dirigenti sapevano che una parte del partito non sarebbe stata concorde. Ho fondato il partito nel 2007, ci ho creduto, e ho lottato nel mio piccolo per farlo crescere. Sentirmi considerata come un corpo estraneo mi ha molto offeso. Il terzo errore è stato dei 101 che non hanno votato Prodi. La sua candidatura ci aveva ricompattato e chi non l’ ha votato ha deflagrato il partito.
La mancata elezione di Prodi è stata una sconfitta per tutti. La scelta di Napolitano fatta dai dirigenti ha dimostrato l’ incapacità di questa classe politica di essere innovativa. Hanno perso tutti i partiti, compreso il M5S. Ora è il momento di rinascere, di ricostruire con lucidità, umiltà, ascolto e capacità.
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