C’è tunnel e tunnel?
Lunedì 17 novembre alle ore 11 è caduto l’ultimo diaframma della seconda galleria del Frejus. Nata come galleria di sicurezza dopo il drammatico incidente mortale, nel tempo e’ diventata una vera e propria galleria di transito: di fatto si deve parlare di raddoppio della galleria. Nel 2012 Monti siglò un accordo con la Francia e nonostante le numerose richieste (soprattutto della Provincia di Torino allora guidata dal Presidente Saitta), di contingentare gli autoveicoli e tir non c’è stata nessuna risposta formale.
Essendo il tunnel del Frejus nella stessa montagna dove si sta scavando l’altro tunnel (quello ferroviario legato al’ex corridoio 5 della Torino-Lione) vi aspettereste che il giorno dell’inaugurazione vi siano state manifestazioni (pacifiche o meno come in questi anni abbiamo potuto vedere) o che in questi tre anni di lavoro siano avvenuti momenti di tensione come per il cantiere della ferrovia. Ebbene come avrete visto e letto non c’è stato nulla, ma proprio nulla: nemmeno un bandiera con la foto di un tir e una croce rossa sopra con scritto NO TIR (analoga a quella che vediamo sventolare continuamente con il mitico treno e la scritta No TAV).
Niente di tutto questo, nemmeno un comunicato stampa di rimprovero per l’invasione di Tir, assai possibile data i lavori sul Monte Bianco, nella Valle che deve rimanere incontaminata.
L’assessore regionale Balocco ha dichiarato che la Regione e il Ministero si impegneranno sul limite dei Tir. Ci saranno “valutazioni da fare insieme al territorio che fino ad oggi non ci ha dato grossi segnali contro il raddoppio “ (la Repubblica, cronaca di Torino, 17 novembre 2014).
Valter Re che ha fondato un’associazione ambientalista contro il raddoppio del Frejus ha da tempo gettato la spugna sostenendo che in Valle tutti sono a favore dell’opera senza porsi il tema dei contingentamenti.
D’altronde c’è una risposta ” tecnica “ per tutto. Giorni fa alcuni tecnici del movimento contro l’alta velocità hanno dichiarato che i Tir euro 5 inquinano meno dei treni. Un’affermazione che contraddice anni di studi ambientali. Ma se questo è allora si comprende come domenica 16 novembre (esattamente il giorno prima) a San Didero lo scrittore De Luca fosse presente ad un’iniziativa dei No Tav dove è intervenuto con le testuali parole: “Siete l’emblema della tutela di un popolo e del suo suolo”.In questi anni abbiamo notizie di artisti, scrittori, cantanti che si sono pronunciati contro l’alta velocità e il suo tunnel. Ne avete mai sentito uno su quello autostradale?
Altro capito quello delle comunità locali e delle loro istituzioni. Ci sono Sindaci che chiedono il contingentamento (come il Sindaco di Bardonecchia) ed altri come il presidente dell’Unione Sandro Plano (nonche’ dirigente Sitaf) che a domanda del giornalista Fabio Tanzilli di Repubblica sul perché in questi anni ultimi anni non si è fatto più nulla contro l’opera ha risposto “Mica possiamo fare delibere in ogni momento”(Repubblica cronaca di Torino 17 novembre 2014).
Certo sindaco Plano peccato che il tempo per scrivere una lettera a Matteo Renzi contro l’alta velocità (dove dice che l’opera non serve ) l’ha trovato. Ma appunto sono priorità legittime basta che non si giustifichi questo con la salute, con l’ambiente e con il territorio (a proposito niente amianto nello scavo del tunnel autostradale? E lo smarino che fine ha fatto ? Com’è stato smaltito?)
Nella Valle la società autostradale dà lavoro a molte persone e l’arrivo del treno causerebbe un suo ridimensionamento. Però non diciamo che la lotta alla Tav è una questione di ambiente e di giustizia. Oggi quel cantiere e’ sorvegliato a vista, i lavoratori (siano essi operai che forze dell’ordine) soggetti a violenze e lanci di petardi, gli amministratori favorevoli all’opera sotto scorta e gli imprenditori che hanno visto i loro macchinari distrutti.
Sono felicissima che non ci sia stato nessun episodio di violenza per i lavoratori del Frejus: vorrei che fosse la norma per tutti quelli che devono lavorare in Valle.
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[…] Fregolent sul raddoppio della galleria del Frejus che sarà aperta al traffico dei veicoli. […]
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