L’Italicum impedisce l’eterna paralisi decisionale
Dopo oltre un anno di intenso lavoro la Camera ha la possibilità oggi di dare vita a una nuova legge elettorale secondo un modello che coniuga rappresentabilità e governabilità. L’approvazione di una legge elettorale è un impegno che abbiamo deciso di prendere con il presidente Napolitano fin dall’inizio di questa legislatura, dopo nove lunghi anni che l’Italia rimaneva aggrappata a una legge elettorale pessima.
I male informati gridano alla mancanza di dialogo. Dimenticano che le porte intorno al cantiere dell’Italicum sono state sempre aperte, tutte, anche quelle affacciate sulle realtà politiche più piccole. Anche chi grida al fascismo è in malafede. Lo sbarramento è passato infatti dall’iniziale 8% al 3%, e in un grande Paese come la Germania è al 5%. L’Italicum non poi ha nulla a che vedere con il presidenzialismo. Prestigiosi costituzionalisti l’hanno ampiamente argomentato.
Le obiezioni della Consulta sono stato superate con la messa a punto di un modello che prevede il ballottaggio e la soglia al premio di lista al 40%. Chi si sbraccia per un eccesso di premialità si dimentica che siamo in linea con Francia e Inghilterra, e che non si può relegare il ballottaggio a una votazione di rango inferiore.
Una cosa è rafforzare le garanzie, un’altra è permettere alle forze di minoranza di esercitare un eterno ricatto sulle decisioni della maggioranza. Quella è l’eterna paralisi. E noi non la permetteremo mai più.
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