Diario della settimana
SETTIMANA IN PARLAMENTO
La scorsa settimana è stato approvato il Decreto Emergenze
ambientali. Con questo decreto sono stati anche stanziati i soldi per i terremotati dell’Abruzzo, Molise, Emilia e Lombardia, per le emergenze di Piombino e per altre calamità naturali. Il decreto conferma anche lo stanziamento dei soldi per il terzo valico e lo sblocco del patto di stabilità per i comuni interessati dal Tav.
E’ stata una settimana lunga, caratterizzata dall’ostruzionismo delle opposizioni che ha impedito di apportare delle modifiche migliorative al decreto. Quello che è risultato incomprensibile è che dopo tre giorni di ostruzionismo, nonchè la costrizione del primo voto di fiducia della camera, alla fine ci sia stata l’astensione da parte delle opposizioni (particolarmente assurdo l’atteggiamento del M5S).
OPEN PD
Il 22 e il 23 giugno si è tenuto Open Pd da parte di alcuni comitati Renzi. Si è parlato in modo nuovo della politica e delle soluzioni di cui questo paese ha bisogno: le riforme costituzionali, il finanziamento dei partiti, la riforma della giustizia, la politica locale….
Questo evento, interamente autofinanziato dai promotori e dai partecipanti, ha avuto 196 aderenti ed è stato un momento di confronto tra deputati, consiglieri regionali, amministratori locali e cittadini.
La richiesta di una quota per la partecipazione ha suscitato polemiche da parte di alcuni esponenti del Partito Democratico che si occupano di formazione. Non capisco la motivazione visto che è una fase dove i cittadini chiedono maggiore trasparenza nella gestione dei fondi pubblici che vengono utilizzati per la politica.
Tirando le somme, dalla due giorni torinese è emersa la voglia di un Pd aperto, che non si limiti a fare un congresso con i soli iscritti, ma che sia aperto. Non posso essere più d’accordo di così.
30 giugno 2013
Oggetto: fate qualcosa per favore!
Quali sono i nostri disagi economici: viviamo una situazione di precarietà economica nella quale non abbiamo per esempio mai certezza di avere i circa 30 euro necessari , ogni 20 giorni, per acquistare una bombola del gas, per cucinare.
E comunque ugualmente, non abbiamo mai certezze di mettere assieme il pranzo con la cena , salvo la Provvidenza.., non possiamo fare una corretta alimentazione e soprattutto non possiamo rispettare le diete che ci hanno ordinato i medici perché per noi la verdura, la frutta, la carne, il pesce, sono inarrivabili per il loro costo esorbitante e quindi siamo costretti a rimpinzarci di pane e pasta, purtroppo però alimenti quasi vietati per il mio diabete.
Abbiamo ormai anche poco vestiario e personalmente ho pochissime mutande, calze, maglie della pelle, e quelle che ho sono bucate, ah, ah, ah, e si è meglio ridere; non ho pantaloni della misura giusta, a parte il solito di color arancione che ho su tutte le foto, e poi se uno per gioco si mettesse a fare la lista di tutte le cose di cui non si può fare a meno a cominciare dalla carta igienica, ah, ah, …
Ritorniamo seri, altro aspetto importante e quello che non avendo quasi mai denaro è impossibile spostarsi in autobus, treno, questo ci impedisce di muoversi anche per le cose più semplici, anche per andare a ritirare un referto medico a Genova, ed è una grandissima limitazione…
Vitaccia cavallina, un poveraccio non si può curare e quando ci riesce non utilizza i farmaci di serie “A” ma, quelli di serie z…, e nonostante queste barbare diversità fra Italiani e italiani, comunque è veramente un problema curarsi, sfortunato io che non sono stato mai malato prima dell’anno scorso e non sapevo…; ultimamente un medico mi ha prescritto delle siringhe alle quali ho dovuto però rinunciare subito, non appena ho scoperto il prezzo alla vendita di 38,00 euro a scatola. Così per le pomate che servono per i miei piedi, le pomate per gli eczemi, insomma un indigente si deve attaccare al tram, niente pomate, la mutua a gratis, non le passa!!!
La salute è un bene primario per i ricchi, per i poveri è solo a chiacchiere e distintivo!
Mi sono iscritto per la mia caparbietà all’ufficio di collocamento per i disabili di via Cesarea in Genova ma, mi è sembrato di capire che forse sarebbe troppo dispendioso mandarmi a lavorare, effettivamente cammino pochissimo, dovrebbero venire a prendermi e riportarmi indietro, non so…
Qui l’elenco degli aiuti assegnati alla mia famiglia: nell’anno 2010 ho ricevuto 20 quintali di legna da riscaldamento, il pagamento di una bolletta, da 50 €, dell’E.N.E.L, relativa alla casa dalla quale poi sono stato sfrattato l’11 maggio 2010 e alcuni biglietti dell’autobus per mio figlio che, ai tempi frequentava ancora il Liceo e si apprestava a conseguire la maturità.
Sempre nel 2010, le assistenti sociali mi concessero una borsa lavoro da 250,00 euro al mese con contratto a tempo determinato di tre mesi, per 5 giorni lavorativi di 4 ore al giorno; la Borsa Lavoro mi fu rinnovata, a spese dello Stato Italiano, per altri tre mesi, cioè sino al 31 dicembre 2010.
Nel 2011 niente, zero, nessuno mi concesse niente! Anche se, effettivamente, io non chiedevo più niente in quanto il datore di lavoro che aveva la sede di lavoro in Ronco Scrivia si trasferì, a 40 km, in Genova e probabilmente valutandomi ( non ero ancora ammalato, non ero ancora diventato disabile) un elemento lavorativo valido, mi portò con se e mi aumentò perfino lo stipendio a 400 euro , poi 500/600/700 euro al mese. Il 29 settembre 2011 mi lasciò, a malincuore ( posso esibire referenze a testimonianza del buon rapporto lavorativo), a casa, causa crisi.
Nel 2012 probabilmente anche per il taglio del gas, mi sono ammalato, la mia salute è crollata e sono diventato invalido al 67% ( quindi senza pensione perché per la pensione occorre il 74%), , ho quindi richiesto aiuto alle istituzioni e dopo aver battagliato fortemente, sono riuscito ad ottenere un paio di scarpe ortopediche inverse adatte e indispensabili alle mie patologie. Poi sempre grazie ai solleciti delle personalità romane e genovesi, mi è stato concesso, per soli tre mesi ( luglio, agosto, settembre 2012), dei buoni da 40,00 euro, spendibili alla Coop.
Segnalo inoltre che nel 2012 chiesi aiuto alle istituzioni (per evitare di farmi tagliare il gas da riscaldamento) senza però ricevere risposta e, quindi mi fu puntualmente tagliata la fornitura di metano il 27 febbraio 2012, quando qui c’era circa 16 gradi sotto lo zero, tanto è vero che sono finito in ospedale dove ho subito una incisione al calcagno sinistro…
Il gas mi è stato poi ripristinato ( i primi di novembre 2012) con un provvedimento di urgenza effettuato dal Giudice , genovese, Daniela Canepa.
Nel 2013 non ho ricevuto niente di niente!
Ho capito che siamo in crisi ma a me pare strano che non ci sia un centesimo per la mia famiglia, fate qualcosa per la mia famiglia per favore.
Cordiali saluti.
Mario Teodoro Pizzorno.
Contatti: Corso Italia 36 c.a.p. 16019 Ronco Scrivia – Genova Tel casa 0109350166 mio cell 3337170176 e-mail :pizzornomario@virgilio.it
Nota: il 02 gennaio 2010 l’assessore alle politiche sociali di Ronco Scrivia dott.ssa Rosa Oliveri, con l’assenso del sindaco Simone Franceschi mi promisero di mettere in moto decine di associazioni per farmi uscire dalla indigenza, infatti dopo 4 mesi circa fummo sfrattati e finimmo in mezzo alla strada! Dato che mio figlio era ancora, per poco, minorenne, ci accasarono, per un solo mese, in una stanza ammobiliata dove però non potevamo, tassativamente, usare la cucina a gas, nemmeno per scaldarci un po’di colazione alla mattina…
Finito il mese, ci dissero di arrangiarci e l’11 giugno 2010 dovemmo ripiegare nel nostro negozio, dove per 116 giorni soggiornammo forzatamente senza toilette…!!!
Mario Pizzorno