Se Roma piange, Torino non ride
Se Roma piange, purtroppo Torino non ride. L’incapacita’ e l’improvvisazione nel governare del M5S non interessa esclusivamente la capitale. E’ soltanto grazie al buongoverno della precedente amministrazione e al buon funzionamento della ‘macchina comunale’ se Torino non ha risentito particolarmente del dilettantismo della nuova giunta. Ma dopo settimane di rinvii e slogan anche nella nostra citta’ stanno emergendo i primi gravi problemi. L’opposizione alla Tav e le minacce sull’uscita del comune dall’Osservatorio rischiano di far perdere a Torino i progetti le risorse previste per le opere di compensazione; sull’utilizzo delle mense scolastiche regna un pericoloso caos che impedisce una seria programmazione e mette a rischio la qualita’ del servizio; con un’allegra scampagnata si pretendeva di aver risolto i problemi del Po che stanno diventando pero’ sempre piu’ gravi mentre la citta’ ‘vegana’ ha rischiato di mettere in crisi il vasto settore agricolo enogastronomico territoriale. Attendismo e demagogia certificheranno presto anche il fallimento di Chiara Appendino