Parliamo di lavoro e formazione
I dati ci dicono che la disoccupazione resta stabile, ci sono prospettive per il prossimo anno di scongiurare la recessione, ora è necessario aumentare l’occupazione. Nel jobs act, che oggi con il congresso del Partito Democratico in molti si affrettano a rinnegare, aveva introdotto la riforma dei centri per l’impiego, vero vulnus nell’incrocio tra domanda e offerta. È evidente che oltre al necessario un potenziamento, serva una vera rivoluzione formativa. È anche il settore produttivo a lanciare un allarme: nella food valley e nella motor valley di Parma, Piacenza, Modena e Reggio Emilia, gli imprenditori lamentano di non trovare personale specializzato e quando lo trovano devono investire almeno un anno in formazione. Le mancanze nella formazione risultano evidenti, sia nella scuola che poco indirizza verso una formazione tecnica, sia per le aziende che vedono ricadere su di sé i costi della formazione specializzata. Si deve guardare all’orientamento scolastico, all’attuazione della riforma degli Its, e a una detassazione per la formazione aziendale, solo così riusciremo ad agganciare domanda e offerta.