Benzina: Picchetto intervenga ora o “il paziente muore”

Mentre il ministro dell’Ambiente pensa a futuri interventi “il paziente muore”. Il governo ha aumentato le tasse e Pichetto Fratin parla di un futuro riordino del sistema fiscale in cui applicare un eventuale taglio delle accise non rendendosi conto che l’inflazione è adesso, e non sta frenando. Gli italiani rinunciano alla spesa, che continua a calare, o sono costretti a pagare il 6,3% in più per i prodotti alimentari. Aumentano i mutui e scende il potere d’acquisto. Il futuro a cui guarda il ministro è adesso. Qualunque operazione futura sarà tardiva per le tasche dei cittadini.

Benzina: il governo scatena la tempesta perfetta

Il governo ha scatenato la tempesta perfetta. Ha cancellato il taglio alle accise voluto da Draghi e l’effetto già ricade su trasporti e generi alimentari. Una scelta tutta politica: i soldi per contrastare il caro benzina non li ha trovati, ma quelli per i desiderata degli alleati o per le società calcistiche di serie A sì. Con buona pace per le tasche degli italiani.

Benzina: Meloni e Salvini si smentiscono

Dal governo ancora una giravolta a danno degli italiani. In campagna elettorale la candidata Meloni prometteva la cancellazione delle accise sulla
benzina e parlava di “vergogna”, ora la presidente del Consiglio Meloni smentisce se stessa e quelle accise le aumenta! Ma non è l’unica al governo che tradisce le promesse sul tema: Matteo Salvini nel 2018 assicurava che avrebbe tagliato le accise dal primo Consiglio dei Ministri, naturalmente da vicepremier non lo fece. E oggi che è ministro delle Infrastrutture, addirittura le fa salire. La destra al governo oltre al danno dà prova di farsi beffa degli italiani.

Infrastrutture: da governo niente per porti

Stupisce che il ministro delle Infrastrutture sia soddisfatto della manovra quando i settori che lui dovrebbe governare si dicono insoddisfatti e delusi. Tutte le rappresentanze di operatori e servizi portuali avevano chiesto misure di contenimento dei costi energetici per il comparto delle imprese terminalistiche, e soprattutto la ‘sterilizzazione’ dell’indicizzazione dei canoni di concessione, ma nulla e’ stato fatto. L’aumento spropositato dei canoni indica che non e’ stato compreso quanto il settore logistico portuale sia strategico. Ora e’ necessario che il governo apra un confronto e avvi’i celermente processi di semplificazione e sburocratizzazione affinche’ si dia la giusta valorizzazione all’attivita’ portuale e si acceleri sulla creazione di infrastrutture per i collegamenti con i porti. Perche’ non si puo’ pensare, come annuncia invece la presidente Meloni, di far diventare l’Italia un hub energetico del mediterraneo senza un adeguato potenziamento della rete infrastrutturale.

Dl Rave: si tratta di un testo iniquo e dannoso.

In Aula abbiamo denunciato con forza quanto la decisione della capogruppo di Forza Italia Licia Ronzulli di non partecipare al voto sul Dl Rave conferma: si tratta di un testo iniquo e dannoso. Se, da un lato, il Dl Rave si preoccupa di proteggere le persone dai pericoli che possono derivare da un eccesso di libertà, dall’altro, condonando le multe ai medici No Vax e prevedendo il loro reintegro, dimostra di non preoccuparsi affatto di proteggere dal Covid i soggetti fragili. È evidente che il testo non solo denuncia un grave squilibrio giuridico ma, di fatto, rimuove il problema del rischio corso dai soggetti fragili. La contraddizione è così macroscopica che Licia Ronzulli, che sul tema del Covid è sempre stata seria, non poteva non annunciare la sua contrarietà.

Infrastrutture: dagli annunci si passi ai fatti

Noi del Terzo Polo siamo interessati al bene del Paese, senza pregiudizio politico. A Salvini però chiederemo non solo annunci, servono i fatti. I temi messi in evidenza dal ministro Salvini sono quelli che avevamo presentato nel Piano Shock per le infrastrutture nel 2019, un progetto di sburocratizzazione e commissariamento delle opere strategiche per il Paese sul modello di Genova ed Expo. Su quei titoli non possiamo che essere d’accordo. Il nostro Paese ha delle eccellenze infrastrutturali, come i porti, che però restano cattedrali nel deserto se non adeguatamente collegate. Non basta la singola opera se non viene posta in interconnessione attraverso un sistema trasportistico efficiente. Dopo 40 giorni non ci aspettavamo che ci venisse presentato un piano strategico per le infrastrutture, ma riteniamo necessario che siano a breve delineate delle prospettive, dei tempi certi e risorse adeguate da parte di un ministero che è strategico sia per il posizionamento economico sul fronte mondiale sia per la qualità della vita dei cittadini italiani.

Serve un Commissario straordinario per reperire nuove fonti energetiche

Un Commissario straordinario per reperire nuove fonti energetiche sbloccando le autorizzazioni ferme da mesi è oggi indispensabile.
Italia viva chiede da tempo questo intervento necessario per garantire energia a prezzi calmierati a famiglie e imprese e la volontà del governo che ha annunciato di voler sburocratizzare le pratiche va in questa direzione.
La guerra in Ucraina si sta prolungando e la Russia sta utilizzando la vendita di gas e petrolio per finanziare il conflitto.
È giusto perseguire la via diplomatica e assicurare agli ucraini mezzi ed armi per potersi difendere, ma è altrettanto chiaro che solo lo stop alle esportazioni energetiche potrà costringerà Putin a trattare.
La pace passa oggi anche dallo sfruttamento efficace e rapido delle nostre risorse energetiche, troppo spesso fermate da Soprintendenze, vincoli anacronistici e veti incrociati.

Autostrade: Giovannini verifichi eventuali responsabilità Sitaf su incidente A32

Il maxi tamponamento avvenuto il 14 febbraio nel tratto tra Torino e Bardonecchia è stato drammatico. Ho chiesto – in un’interrogazione depositata oggi – al neo ministro delle Infrastrutture e Trasporti Enrico Giovannini di verificare che Sitaf abbia garantito la sicurezza del manto stradale dell’autostrada A32, anche in relazione all’allerta meteo emanata da tempo, e di appurare che gli interventi di manutenzione siano stati correttamente realizzati dalla società concessionaria. E’ necessario fare tutto il possibile per prevenire tragici episodi simili.

Modello Draghi anche per Torino

In questi anni lo Spiffero ha spesso ospitato le mie considerazioni sulla politica in generale e su quella della mia città in particolare: anche ora ho affidato loro alcune mie riflessioni sulle prossime elezioni amministrative. Il modello del governo Draghi è sicuramente un modello eccezionale, dovuto al periodo drammatico che stiamo vivendo. Il centrodestra ed il centrosinistra torneranno ad essere alternativi, ma ora bisogna pensare agli italiani e non agli slogan elettorali. Ecco perché ritengo che questa soluzione possa essere quella giusta anche per la mia città: un modello di governo unitario (con quelle forze politiche che già a livello nazionale sostengono Draghi) anche a livello locale. Torino, insieme a molte città del nord Italia, è stata colpita in modo più duro rispetto ad altre parti del paese. Da febbraio 2020 la città (tranne che per i pochi mesi estivi) è sempre stata in “zona rossa” e le conseguenze sociali ed economiche si fanno drammaticamente sentire sempre più. L’alternativa che propongo è quella di unire tutte le componenti migliori della città: dalle associazioni di categoria ai settori produttivi, dal mondo della cultura alle forze sociali e politiche, con l’unico obiettivo comune di far rinascere Torino. È sufficiente leggere i dati sulla povertà e sull’occupazione che varie fondazioni hanno fatto circolare nelle scorse settimane per capire come non ci sia altro tempo da perdere. Per leggere l’articolo completo: https://www.lospiffero.com/ls_article.php?id=57220

Lo stop allo sci è inaccettabile, servono immediatamente ristori sul modello francese

Lo stop allo sci arrivato nelle ultime ore è inaccettabile, ora servono immediatamente dei ristori sul modello francese. Dopo mesi di rimbalzo tra un sì e un no all’apertura, il Governo aveva comunicato ufficialmente l’autorizzazione ad aprire oggi. È bastato un comunicato stampa del CTS che chiedeva di ridiscutere la cosa, per portare il Ministro Speranza a bloccare tutto. Possiamo comprendere la prudenza, ma così, a poche ore dall’apertura non va bene: è una questione di rispetto per le migliaia di persone coinvolte e per le attività economiche. Comprendiamo le difficoltà di questi giorni, ma il Ministro non è cambiato con il cambio di Governo. Se Speranza avesse avuto a cuore la questione, avrebbe potuto comunicare prima questa decisione. Il danno sarà ancora maggiore di quanto già preventivato, dobbiamo quindi garantire dei risarcimenti danni per tutta la stagione. Abbiamo lavorato per mettere a punto un sistema simile al modello francese che ormai da mesi ristora il sistema che è stato bloccato: è ora di passare dalle parole ai fatti.