CARNE COLTIVATA: ITALIA VIVA A FAVORE, AZIONE SI ASTIENE; LA DIVISIONE PER IL VOTO SUL DDL IN SENATO

Su questa legge il Gruppo si divide. La componente Azione si asterrà perché non ci sono assicurazioni sul divieto alla ricerca, mentre Italia Viva, che vede invece in questo provvedimento assicurazioni e tutela della ricerca italiana, vuole difendere il Made in Italy, gli agricoltori e sostenere i nostri 600 mila allevatori italiani. Per questo voterà a favore di un divieto a una cosa che ancora non conosciamo e non sappiamo che conseguenze potrebbe avere.

Noi pensiamo che debba essere tutelato un settore, quello dell’ agroalimentare, che vale 60 miliardi di export. Vogliamo difendere l’economia di montagna. Poi, un giorno, se scopriremo grazie ai progressi della ricerca italiana che questa carne è carne e non provocherà danni alla salute, lasceremo che il consumatore scelga se salvare l’allevatore o un laboratorio chimico.

Vino: Lollobrigida distratto

Mentre a Bruxelles, con gli alert sanitari sulle etichette degli alcolici, si preparava un’offensiva che avrebbe avuto pesanti ricadute su un settore dell’eccellenza agroalimentare italiana nel mondo come il vino, il ministro Lollobrigida era distratto o guardava da un’altra
parte. Evidentemente il ministro della sovranità alimentare ha preferito immolarsi per la battaglia sulla carne sintetica, che per carità va monitorata, piuttosto che tutelare in Europa le eccellenze del Made in Italy.

Il regolamento europeo per gli imballaggi e i rifiuti di imballaggio avrà ricadute sull’export

Diciamo da tempo che il regolamento europeo per gli imballaggi e i rifiuti di imballaggio avrà ricadute sull’export, in particolare di cibo, e su tutta la filiera industriale, con danni economici e occupazionali rilevanti. Il vero allarme, però, è che oggi a combattere questa battaglia in Europa siamo più soli. Il regolamento Ue che contrariamente a una direttiva è direttamente applicabile e vincolante per tutti gli Stati membri dell’Unione, danneggia quei Paesi che hanno alti volumi di export alimentare, primi fra tutti l’Italia e la Francia. Purtroppo la frattura che si è creata con il governo francese sul tema dell’immigrazione ha avuto ricadute anche nella battaglia per la revisione del regolamento Ue. Pensiamo al vino o ai prodotti freschi, il cui packaging ha dato sinora garanzie di riciclabilità e di sicurezza igieniche a lungo termine. Cosa accadrebbe con le nuove norme? Come potremmo garantire il riuso degli imballaggi con un export del cibo made in Italy in tutto il mondo? Quali ricadute ci saranno sulla filiera del riciclo di cui l’Italia è leader in Europa? Il governo, che parla di sovranità alimentare e made in Italy, smetta di fare propaganda e si impegni immediatamente per una soluzione che salvaguardi il settore agroalimentare italiano.

Cibo Made in Italy: quasi 8 miliardi di mancato export

Quasi 8 miliardi di mancato export di cibo made in Italy. Un dato allarmante per un comparto di eccellenza che potrebbe arrivare a vette record. Solo con un potenziamento della rete infrastrutturale la food Valley italiana, che traina il settore del cibo made in Italy nel mondo, avrà la possibilità di raggiungere a pieno le sue potenzialità di esportazione. Lo diciamo da tempo che è necessario sbloccare le opere infrastrutturali che rallentano lo sviluppo del Paese. Con i dati sull’aumento record dell’export del cibo made in Italy che arriverà a 60 miliardi, scopriamo però che ci sono circa 7,8 miliardi di euro di mancato export per l’agroalimentare causate da carenze infrastrutturali. Una stima che ci allarma e che deve farci correre ai ripari. Con Italia Viva nel 2019 presentammo un Piano Shock per sbloccare i cantieri e realizzare le infrastrutture, per contribuire non solo a creare nuove opportunità di lavoro, ma a rendere più competitiva l’Italia. Con il governo Draghi molto è stato realizzato, ma non possiamo fermarci: dobbiamo portare a termine il piano. Se non ora, quando?

Mozione sulla carta di Milano, un patto sul cibo

ATTI DI CONTROLLO E DI INDIRIZZO
Seduta n. 402 di martedì 31 marzo 2015
Mozioni:

La Camera,
premesso che:
la Carta di Milano, vuoi essere un «patto sul cibo» da consegnare al pianeta per vincere la sfida alimentare globale. Una reale assunzione di responsabilità da parte degli Stati e dei cittadini del mondo per garantire il diritto a un cibo sano, sicuro e sufficiente per tutti; Continua a leggere